Volevo un figlio ed è precipitato tutto

Ciao, sono una donna di 34 anni con una relazione appena conclusasi con un ragazzo di 33. Tutto è iniziato da una bellissima amicizia circa 3 anni fa, quando io stavo ancora con un altro ragazzo, del quale non ero convinta a causa della sua giovane età (lui aveva 5 anni meno di me). Lui, che chiamerò R., mi stava vicino, uscivamo insieme e con amici, condividevamo moltissime cose ed io mi confidavo con lui in merito a questa mia perplessità circa l’altro ragazzo (quello di 5 anni più giovane) e del fatto che di li a poco l’avrei lasciato perchè nel prossimo futuro avrei voluto crearmi una famiglia con dei figli, desiderio che il ragazzo più giovane non era in grado di soddisfare perchè, appunto, troppo giovane (per sua stessa ammissione). R. si mostrava comprensivo e mi stava vicino. Alla fine ci siamo messi insieme e lui mi diceva che con lui sarei stata felice, che la felicità ce l’avevo a portata di mano (con lui chiaramente). Il primo anno è andato tutto bene, anche se io non ero molto innamorata. Vivevamo distanti, perchè io vivo e lavoro a Roma mentre lui in un altra città. Il primo anno ci vedevamo poco e ci sentivamo poco (1 volta ogni due giorni, qualche volta tutti i giorni ma non sempre, diciamo che non era un contatto serrato). All’inizio non ci facevo caso, mi godevo i bei momenti trascorsi insieme e non mi chidevo il perchè di questo suo atteggiamento un pò “tiepido” nei miei confronti; tutto sommato aveva fatto tanto per mettersi con me e credevvo ci tenesse molto. Mi ha detto “ti amo” dopo 4 mesi di relazione ed è stato bellissimo. Poi la relazione è continuata ma con il tempo i problemi legati alla lontananza si sono fatti sentire. Lui era sempre tranquillo, anche quando eravamo lontani, e mi diceva che stava bene lo stesso anche senza di me, perchè comunque si fidava e sapeva che ci saremo rivisti di li a poco. Io invece non digerivo la lontananza ed avevo sempre più bisogno di un compagno accanto tutti i giorni. Lui si trovò un secondo lavoro a Roma che lo portò a starmi vicino un pò di più, ma avevo sempre la sensazione che fosse pronto a ripartire per tornare nella sua città non solo per motivj legati al lavoro, ma anche per motivi personali/di svago (compleanni di amici, lauree, etc). Dopo mie insistenze decidiamo di programmare una convivenza, seppur salutaria, nella mia casa nella sua città (siamo nati nella stessa città ma io vivo a Roma da anni, e là ho una casa di proprietà). Riusciamo a vederci più spesso dividendoci i w-end e portando molte delle nostre cose in quella casa, trascorrendo momenti belli e sereni, ma anche giorni passati a discutere su come organizzarci con gli spostamenti. Lui sembrava sempre accomodante, ma in sostanza non si mostrava mai addolorato quando dovevamo separarci, anzi mi raccontava delle belle serate trascorse con gli amici come se stesse parlando con un’amica, invece che con una compagna. In più quando io non c’ero, viveva a casa con i genitori. In me si faceva sempre più vivo il desiderio di un figlio, anche perchè ormai stavamo insieme da due anni, ed io ho 34 anni. Anche in questo caso sono stata io a parlarne per prima; gli ho proposto di mettere in cantiere un figlio. Quando fossi stata incinta di qualche mese mi sarei trasferita più a lungo nella nostra casa nella sua città fino a che il figlio non fosse nato e poi avrei gestito il mio lavoro a Roma da li, spostandomi quando mi fosse stato possibile (ho una libera professione nel campo del turismo). Lui a quel punto mi ha risposto che sarebbe stato disposto a mettere in cantiere un figlio con me solo se mi fossi trasferita sin da subito e definitivamente nella nostra casa. Quindi, dopo una convivenza protratta a tempo non meglio specificato, forse avrebbe deciso di mettere in cantiere un figlio con me. Mi ha praticamente imposto di lasciare la mia attività di Roma e trasferirmi li da subito. Io mi sono rifiutata dicendo che avrei rinunciato alla mia attività solo se ci fosse stato un motivo valido (un figlio appunto). Lui invece voleva che mollassi tutto subito per lui. Da li è iniziata la fine; lui non ha iniziato a dire che mi ero fatta prendere dalla fretta e che lui non si sentiva sicuro in questo momento, nella nostra situazione, di mettere in cantiere un figlio, specialmente se non mi fossi subito trasferita nella sua città. Io credevo invece che fossimo entrambi sicuri della relazione e della gestione della situazione (avevamo infatti pronta la casa, si trattava solo di decidersi per il figlio). E’ andata a finire che l’ho lasciato, logorata dal dolore e convinta del fatto che dietro queste sue reticenze legate (a suo dire), a difficoltà logistiche, vi fosse in realtà, poca voglia di condividere questa esperienza bellissima con me. Lui per alcuni giorni ha cercato timidamente di riavvicinarmi sempre per convincermi a trasferirmi nella sua città ma io non ho voluto sentire ragioni poichè ho ripensato a tutte le volte in cui usciva con gli amici, mi parlava di feste e concerti, mentre io pensavo a come sarebbe stato bello costruire una famiglia. Mi sono resa conto solo adesso di quanto mi sono illusa e di quanto mi sia accontentata di una relazione tiepida con una persona che era arrivata a dirmi che stava bene anche quando eravamo lontani. Mi colpevolizzavo perchè credevo di pretendere troppo, mentre invece ora capisco che tutto ciò è normale in una relazione in cui due persone si amano. Mi sono sottovalutata credendo di meritare quel basso grado di amore che lui era in grado di darmi con quelle poche telefonate, quei rari sms, e questo triste finale voltagabbana legato alla storia del figlio. Dopo che io ho ribadito la mia posizione lui, naturalmente, è scomparso nel nulla, senza aver tentato di trovare una soluzione conciliante o anche solo senza aver detto che mi amava o mi aveva amato, anche se a modo suo.

da: Michela

2 Commenti

  1. Sai che c’è Michela, è che molti uomini non sono pronti, bisogna essere maturi per avere un figlio, e loro preferiscono ancora divertirsi. Io credo che se succede è perché non sono veramente innamorati, se o fossero, come potrebbero lasciarsi sfuggire l’occasione di vivere con la propria donna?

  2. So che fa male tutto quello che hai vissuto ma se inizi a vederla da un altro punto di vista puoi ritenerti fortunata. Che futuro avresti avuto con un uomo così? SE la storia fosse durata vi sareste lasciati comunque perché a quanto pare tu eri disposta a tutto per lui, ma non viceversa.
    Ti auguro di cuore di passare buone feste e spero che ne uscirai presto da tutto questo!

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