Quella canzone…..

Tanti anni di matrimonio, bugie, maltrattamenti, una prigione.
Poi finalmente un po di serenità, e vivi.
All’inizio tante storie, cose di un’uscita, ti diverti, ed ognuno torna a casa sua.
In uno dei tanti social ti arriva un commento, rispondi.
La vita con il tran tran, la prole, il lavoro, e spesso non hai nemmeno il tempo di aprire la posta.
Poi un messaggio in merito al tuo commento, ed inizi a parlare, lui come te è separato, ha figli, ma vive lontano da loro. Tanti interessi, una dolcezza incredibile nello scrivere, non vuole più pensare ad un rapporto fisso. Ottimo, nemmeno io.
Poi sparisce. Riappare dopo più di un mese comunicando che deve essere operato.
Penso subito ad una delle tante buffonate, una scusa per non vederci, per scaricarmi, amen, ci sono altri uomini.
A novembre trovo un messaggio lunghissimo, e la richiesta di un appuntamento. Lui verrà nella mia città. Un sabato pomeriggio lo attendo fuori della stazione ed arriva lui, e quegli occhi in cui mi perdo subito.
Passiamo un pomeriggio chiacchierando, prendendo un cioccolato caldo, ridendo, ma i suoi occhi riescono ad entrarmi dentro.
Fine settimana insieme, una cosa diversa, una persona intelligente, con cui discutere, con cui fare all’amore in modo travolgente, con cui mangiare un pacchetto di patatine seduti sul muretto mentre lui passa un dito sull’elastico delle mie autoreggenti.  Tuffi al cuore travolgenti, che a 40 anni passati non pensavi di provare mai più.
Il giorno di San Valentino mi invita nella sua città, ed andiamo alla festa per il santo patrono, un attimo si ferma e prendendomi le mani dice:”devi sapere della mia vita”. E racconta della sua infanzia, gli studi, un lutto che lo porta a cambiare progetti e a indossare una divisa, entrando subito in sezioni particolari.
Un giorno disse:”Oramai la mia anima è persa, tu non sai cosa ho fatto, visto”
Tutto questo mi portava a pensare che, sarebbe stato bello stare con lui, pur non vivendo insieme. Una persona che sapeva farti vivere le cose che raccontava.
Riusciva a travolgermi, a sorprendermi con poco, la sua mano nella mia era una sicurezza.
Poi un giorno , quasi sussurrando mi dice che gli piacerebbe trovarmi ad attenderlo, ad accoglierlo con un abbraccio, svegliarsi con me.
Mi si sono raddrizzati i peli sulla schiena….no,no, non voglio ricominciare tutto da capo. Lasciare il lavoro, la città, spostare mia figlia da scuola, pesare su di lui sino a che non ci fosse stato un altro lavoro…
Non ho risposto!
Tornando in treno verso casa, in cuffia passava una canzone di Raf.
”Dimentica”…ed ho iniziato a piangere, facendo correre le lacrime lungo il viso, quasi senza respirare.

”Dimentica quello che è stato
comunque non ritornerà
dimentica le mie parole
se puoi perdonaci
non sempre c’è un lieto fine….”

Ad oggi sono passati più di 5 anni ma quella canzone mi resta dentro, ed ogni volta che la sento le lacrime escono , veloci, dolorose.

”Un sentimento così forte
che spesso passa il limite
non vuoi lasciarlo andare
perché in fondo sai
che non ti lascerà ”

Nel ”dopo” lui ha saputo ferirmi, profondamente, come nulla fosse mai stato.

Ogni tanto una storiella va e viene, ma non credo più a nessuno.
Non volevo nulla, non ho chiesto nulla, perchè ferirmi.

”Dimentica il dolore e forse
l’amore ti ripagherà
dimentica tu fallo per me
che ancora non so
dimenticare te……
dimentica perché
io ancora non so… dimenticare
dimenticare … ”

Voglio solo dimenticarlo.

da: Anto

2 Commenti

  1. Ma tu gli hai spiegato tutto quel che ti è passato per la mente allora? Gli hai detto che non potevi lasciare il lavoro (non è più come una volta, il lavoro oggi non si trova!), che non era giusto spostare tua figlia da un posto cui aveva i suoi amici, la sua vita? E se non fosse andata bene con lui (e bisogna pensarlo visto che purtroppo eravate separati tutti e due) che avresti fatto in un’altra città, magari senza lavoro e senza casa? Avrebbe dovuto pensarci che le cose non sarebbero state semplici in una situazione come la vostra e non avrebbe dovuto prendersela con te o ferirti. Lui si sarebbe spostato per te? Avrebbe lasciato il suo lavoro? Non credo. A volte all’altro si chiedono sacrifici che non si sarebbe disposti a fare. E per egoismo.
    Mi dispiace Anto che tu non abbia riprovato per nessun altro uomo lo stesso amore che hai provato per lui. Mi dispiace che non hai più fiducia e che non ci credi più. Ma ti auguro che un giorno, a differenza di me, ti ricrederai. Magari perché avrai trovato un uomo tu ami e che ti ami ma senza chiedere nessun sacrificio in cambio.

    • Grazie Daniela per le tue belle parole. Lui avrebbe potuto fare il suo lavoro anche nella mia città, basta chiedere trasferimento, e visto il suo grado , c’erano buone possibilità.
      Ho cancellato il suo numero di telefono dalla mia testa. Evito di passare per la sua città, di correre il rischio di incontrarlo.
      Il mondo è piccolissimo, ed è facile ritrovarsi.
      Il passato è passato, ma lui ritorna spesso. L’ho visto in una foto, in un servizio giornalistico, è ingrassato, invecchiato, ma non riesco ad odiarlo.
      E nemmeno a cancellarlo dalla mia mente.
      Non mi mancano inviti, uscite,sembro più giovane ora di 10 anni fa, ma sono stanca di sentire promesse solo per riempire il silenzio.
      Le persone non sanno più essere sincere, se stesse.

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