Mi sento in difficoltà

Ho deciso poi di raccontare la mia storia perchè, nei miei 24 anni, mi rendo conto che ho davvero bisogno di pareri e consigli di chi non mi conosce e di chi non è coinvolto in questa faccenda. Vorrei numerosi pareri, quindi vi chiedo per favore di leggere la mia storia. Vi chiedo scusa per la lunghezza ma purtroppo tutto ciò che ho scritto non era omissibile.
La prima premessa:
Sono di Milano, di una famiglia borghese, e ho una relazione a distanza da quattro anni con un ragazzo napoletano, di umili origini. La famosa differenza sociale che la mia famiglia mi aveva trapanato nel cervello per una vita, non ha impedito di innamorarci e a costruire una solida relazione con basi amore, rispetto, sostegno reciproco. Dimostrando ciò non mi era mai stato impedito di frequentare questo ragazzo, anche in occasioni delle feste, giù a Napoli, dove ero sempre la ben venuta.

La seconda premessa:
La storia dei miei genitori. Mio padre era di Milano mentre mia madre era delle parti simili a quelle del mio ragazzo. Ma la famiglia dei miei nonni materni non era favorevole a questa relazione e quindi misero, quando mia madre aveva 20 anni, a una decisione: rompere la relazione, o andarsene di casa per stare con mio padre. Credo che poi sia ovvio che cosa abbia scelto allora mia madre, e dopo più di 30 anni di matrimonio, dove sono nata io, mio padre ci ha lasciate, abbandonando me, che ero ancora piccola, e mia madre che allora aveva veramente ben poco in mano avendo fatto in quei anni la casalinga per sostenere mio padre nella sua carriera. Negli anni poi a seguire iniziò una guerra legale per il mantenimento e i soldi per le spese della casa e la mia formazione, guerra ancora oggi in corso.
A causa dei fatti della seconda premessa mia madre, già di suo testa calda, ha cominciato ad assumere gradualmente atteggiamenti verbalmente aggressivi e misantropi (sfuducia nelle persone, intolleranza a certe tipologie di persone e alla folla, insolamento morale) e ho il timore che ciò poi siano anche dei segni di sociopatia.

Che cosa è successo?
Io e il mio ragazzo avevamo deciso di stare insieme per l’intero periodo di luglio e buona parte di agosto, a casa mia. Pochi giorni fa la sua famiglia lo chiama chiedendogli se era possibile di tornare giù prima del ferragosto per motivi familairi. Dai qui mia madre non ci vide più dalla rabbia, iniziando una guerra. E’ andata a finire che i rapporti con le nostre due famiglie si sono interrotti, ma comunque io e il mio ragazzo non avremo interrotto la relazione.
Il mio ragazzo fu anche costretto ad andarsene quasi subito, aveva provato all’inizio a parlare e a scusarsi anche con mia madre per sistemare ma lei non lo ascoltò e prese le sue parole come scuse e pa*le  e lo offese (anzi ci offese, in un secondo momento) per poi evitarlo (anzi evitarci), rimanendo quasi sempre nella sua stanza o uscire senza nemmeno dircelo.
Nel riassunto non entro nei dettagli del litigio, ma per quanto mia madre all’inizio potesse avere una parte di ragione, non ho condiviso il suo atteggiamento e le parole che ha avuto nei confronti dei miei suoceri, del mio ragazzo e anche nei miei di confronti… erano perfettamente evitabili, e ciò la fece passare nel torto.
Cercai di spiegarlo a mia madre ma fu inutile e, oltre a darmi colpa di quello che era successo, subito tolse parte dei miei risparmi dal mio conto come punizione.
Punita perchè avevo manifestato un mio pensiero e aver deciso di continuare ad avere la relazione col mio ragazzo.

Adesso:
Il mio ragazzo vuole aiutarmi ad andarmene, ma non è semplice: non manca molto alla mia laurea, non ho la patente, i mei risparmi sono molto pochi grazie all’ultimo scherzo di mia madre e sono ancora in mezzo ai litigi legali dei miei. Inoltre ammetto di aver paura: farebbe, penso, paura a chiunque il giorno che devi prendere una decisione che cambierà la tua vita senza poter tornare indietro. Ma sono anche stanca di vivere con una persona che fa da dittatore a casa, dandomi anche l’ansia di agire e parlare (sopratutto quando non voglio dire quello che lei vuole sentire) per il mio quieto vivere.
In più, non appena il mio ragazzo è andato via, mia madre è partita in carica a tentare di farmi una sorta di lavaggio del cervello per convincermi a lasciare il mio ragazzo, concentrandosi sopratutto sulla “differenza sociale” e sulla “mancanza di rispetto che lei ha subito”, dicendone così tante che l’esperienza di vita con lei mi ha insegnato di non ascoltarla (oltre a non condividere), per poi comportarsi come se non fosse successo nulla.
Io ho capito una cosa stamattina, proprio dal suo modo di agire e parlare: di tutto quello che le ho detto, penso e sento, parlandole con calma e pazienza e prendendomi in tutta risposta offese, non ne ha tenuto in considerazione neanche mezza parola, della serie “tanto farai quello che dico io” per poi a pensare a vacanze in resort e al suo lavoro (per esempio), e questo mi fa rabbia, sopratutto perchè sono giorni che non riesco a mangiare, e quel poco che mangio rischio di vomitare per come stia male, e questo lei non lo vede, sono giorni che non dormo bene, e lei non nota le occhiaie.

Mi sento in difficoltà perchè non voglio fare la fine di mia madre, cioè che quando era stata lasciata non aveva niente, me ne vorrei andare via subito da casa e costruirmi la mia vita, sinceramente, oltre alla patente, vorrei avere almeno il tempo di finire gli studi per avere almeno dei titoli. Ma non so se ne avrò, perchè arriverà il giorno che io comunicherò a mia madre che, in occasione di un ponte festivo, io vorrò vedere il mio fidanzato, e scoppierà un nuovo caos e io non so cosa che cosa potrà succedere.
Il mio ragazzo e la sua famiglia, inoltre, mi comunicarono che erano disposti ad aiutarmi se me ne andavo, anche perchè se lo facessi perderei tutto a livello economico e sostegno, ma ho anche paura che mia madre possa non mollare la presa e iniziare nei miei confronti, con un qualsiasi pretesto, battaglie legali.
Ho davvero bisogno di un consiglio.

da: Alexandra

9 Commenti

  1. Sono abbastnza d’accordo con Anita. La via di andare dal tuo fidanzato e chiedere a loro ciò che i tuoi genitori, che sono tenuti per legge, non dimentichiamocelo, a provvedere al tuo manenimento e alla tua istruzione, non vogliono darti, non è delle soluzioni migliori. Insomma io cercherei in tutti i modi di non mettermi nella condizione di essere riconoscente a una famiglia che fa questo per te perchè alla fine tu sei la persona che il loro figlio vuole. Sei giovane, il tuo ragazzo lo conosci ma mai abbastanza perchè avete un rapporto a distanza. E quel che adesso potrebbe essere per te l’uomo ideale, tra due o tre anni potrebbe non esserlo più. Ma magari lui a te ci terrà ancora. E tu che farai? Per riconsocenza magari lo sposerai e farai figli con lui? E ripeterai l’errore fatto da tua madre in un modo o nell’altro. Insomma non vorrei che per liberarti dall’oppressione di una madre ti ritrovassi poi in una vita di oppressione. Certo il tuo ragazzo magari è l’uomo giusto per te, ma devi essere libera di sceglierlo senza pressioni morali che possano pregiudicare la tua scelta. Sono del parere che devi seguire ciò che ti piace anche nella scelta della professione. Non farti assolutamente convincere. Anzi lei punta i piedi e tu li punti di più. Le tue decisioni sono le tue e mettigli il muso, falla sentire più sola di quanto non è. Ha solo te. Ti ha ricattata con i soldi tu ricattala con l’affetto che non le dimostri più perchè ce l’hai con lei. E se insiste minaccia di denunciarla. Lei ti deve mantenere e sa benissimo che non può non farlo. Insomma puoi ricattarla pure tu: sia perchè sarebbe illegale per lei non farlo (andare da un legale), sia perchè potresti minacciare di fare proprio ciò che non vuole (andare dal tuo fidanzato). Capisco che non è bello avere una situazione simile in casa, ma ti conviene stringere i denti e laurearti il prima possibile. Per andare dal tuo fidanzato digli che adesso vai e ritorni, se lei continua così, non tornerai più. E lei non vuole quello. Insomma ti devi mostrare ferma, più ferma di lei. Nessun tentennamento altrimenti lei prenderà il sopravvento. Per andare a vivere con qualche amica la vedo dura. I costi delle case costano e una stanza troppi soldi per chi non lavora. Inoltre non si trova lavoro già per chi ha una laurea o anche senza e tu devi pure studiare. Sarebbe difficile per te mantenerti da sola con un lavoro part time, pagarti affitto e da mangiare e studiare contemporaneamente. Insomma so che è una strada lunga e tortuosa ma devi essere decisa e dimostrarti più tosta e forte di lei. So che è una guerra ma tu devi vincerla.

    • Per la parte dove Anita mi chiedeva se ero intenzionata di farmi mantenere e farmi studiare alle spalle delle famiglia del mio ragazzo, ho già risposto. (neanche a farlo apposta abbiamo scritto entrambi nello stesso orario).
      Per quanto riguarda il ricatto affettivo, non me la sento per il mio quieto vivere perchè so che sarebbero inutili, del resto tu stesso Dany hai affermato che nemmeno da parte di mia madre c’è amore, ormai da tempo lei mi parla solo per chiedere o sfogarsi su: mio padre, i soldi, avvocati e sentenze della cassazione in ambito divozile, i miei profitti universitari, che cosa devo fare nel post laurea. Nemmeno la minaccia della denuncia le farebbe effetto, anche se avrei diritto a un avvocato di ufficio, perchè ormai lei sono anni che entra e esce nei tribunali. Conosce bene l’ambito come se fosse casa sua, e nel senso lavorativo lo è.
      Le ho davvero pensate tutte prima di arrivare alla conclusione “ne ne devo andare”. Come ho poi detto più volte, la mia speranza è proprio quella di laurearmi… e mentre stringo i denti farò il possibile delle mie capacità per dare gli esami rimanenti e la tesi nel più breve tempo possibile… ma ho paura di non averne il tempo se mia madre farà la stessa cosa dei suoi genitori in un futuro non troppo distante.
      Penso che la guerra, nel senso familiare, l’ho persa da tempo… anche se allora ero un pedone e non il giocatore che muove il pedone.
      Ormai sono arrivata a una conclusione: la cosa non dipende esclusivamente da me, posso solo fare il possibile per laurearmi e avvicinarmi all’indipendenza, prepararmi psicologicamente a qualsiasi evenienza e accettarla così come verrà.
      Vengo mandata via di casa dopo la laurea perchè in disaccordo con i miei progetti post laurea? Va bene, farò la mia strada in qualche modo.
      Non riesco perchè vengo mandata via di casa? Va bene lo stesso, congelerò il piano di studi in modo che possa trovarmi un lavoro stando dal mio ragazzo finchè non troverò una sistemazione… una volta stabilizzata penserò a iscrivermi a Napoli e convalidare tutti i crediti conseguiti (di questo mi sono già informata, quasi tutto il mio percorso universitario non andrebbe perso).
      Mi tolgono tutto perchè, col tempo, la relazione continua ad andare bene? Va bene lo stesso, non sono io a sbagliare e nel caso conosco i miei diritti per quanto riguarda l’asse ereditario… per quanto odi parlare così perchè mi rendo conto che ormai il rapporto con i miei è puramente economico.

      Altro non so più che dire, purtroppo…

  2. Alexandra, ma sei sicura di voler farti pagare affitto e studi dalla famiglia del tuo fidanzato? Non ti sto giudicando, anzi. Io ho un anno più di te e per alcuni motivi devono ancora aiutarmi i miei genitori economicamente. Quindi, sono l’ultima persona che potrebbe dare consigli a riguardo. Ma proprio perché so come ci si sente a 25 anni a dover dipendere da qualcuno e non aver ancora concluso un percorso formativo, mi chiedo se per te non sia un ulteriore peso sapere che ti stanno dando una mano persone che non sono i tuoi genitori. Sicuramente sono persone eccezionali per proporti un supporto, economico e non, ma pensaci, soprattutto per te stessa. Spero che non sia davvero una situazione così drastica, tanto che, se sceglierai una specialistica diversa da quella che vuole tua madre, lei non ti darà più alcun sostegno. Magari lo dice, ma non lo farebbe. Secondo me dovresti conquistarti una tua indipendenza, che farebbe bene anche alla tua relazione. Una casa in affitto con dei coinquilini è un’esperienza bellissima, se non l’hai già fatta. Ora io non posso conoscere e comprendere la tua situazione, però quello che cerco di dirti è di valutare anche altre soluzioni, oltre a quella di appoggiarti alla famiglia del tuo ragazzo. Pensa che una soluzione c’è quasi sempre. Anch’io spesso mi sento incastrata in condizioni che mi sembrano senza via d’uscita, però delle volte è la nostra visione delle cose che le rendono tali. Non c’è qualcuno, un’amica, che potrebbe aiutarti a convincere tua madre su qualche tua scelta che lei non condivide? Io spero che molto di quello che scrivi sia dettato dalla rabbia, peraltro legittima, che provi, perché, altrimenti, mi dispiacerebbe sapere che dei genitori si comportano in questo modo. Ti auguro di riuscire a fare la scelta che ti faccia stare meglio. Sei comunque fortunata ad avere un ragazzo che ti sta accanto, nonostante i casini famigliari in cui di certo si sentirà coinvolto, e dei “suoceri” che ti adorano. Questo può essere un punto di forza, anche se non conterai sul loro supporto economico.

    • Forse mi sono mal spiegata io, ma le mie intenzioni sono tutto stranne che farmi mantenere in quel modo dalla famiglia del mio ragazzo. Ho sicuramente bisogno di un sostegno morale, che mi stanno già dando, ma se sarò costretta ad andarmene in un futuro non troppo lontano, impedendomi di raggiungere i traguardi universitari e la patente, è ovvio che sarò costretta a congelare il mio piano di studi, e cominciare a cercarmi un lavoro, andando a vivere dal mio ragazzo.
      Una volta fatto ciò io stessa darò un contributo alla famiglia del mio ragazzo, mi sembra il minimo vivendo temporaneamente da loro, finchè non troverò una sistemazione, anche con coinquilini per dividere le spese. Col tempo e perseveranza, spero il più presto possibile, con dei risparmi da parte da parte sarò la prima a riprendere gli studi ma, vista la lontananza, quasi sicuramente dovrei iscrivermi in un’altra università e far convalidare tutti gli esami che ho dato e concludere a Napoli (su questo proposito ho già controllato), stessa cosa per la patente di giuda e l’acquisto di una macchina buono usato. E’ l’unico modo dove ora riesco a vedere la conquista della mia indipendenza, e ci vorranno anni per far avverare ciò, anche se c’è da considerare la mia situazione è complicata col fatto che ho un mantenimento (e questo è il casino legale che di sicuro sarò coinvolta).
      Il tutto sarebbe facilmente più risolvibile se arrivassi alla laurea, perchè risparmierei tempo e soldi, che potrei investirli in maniera più vantaggiosa. E spererò fino alla fine nel raggiungimento di ciò.
      Sul “Magari lo dice e poi non lo farebbe” ormai non ci conto più, sono anni che mi minaccia economicamente e lo scherzo sui miei risparmi mi hanno fatto capire che queste minacce sono passate ai fatti, una certezza che c’è la possibilità che lo rifaccia perchè ne è capace, quindi me lo aspetto.
      Per quanto riguarda le amicizie, purtroppo i termini psicologici che ho usato per descrivere mia madre hanno molto impoverito di molto le relazioni sociali di entrambe. L’unica altra persona alla quale potrei appoggiarmi è il mio migliore amico, ma ha abbandonato da poco l’Italia, si deve ancora stabilire economicamente assieme sua fidanzata che… è particolarmente gelosa e non me la sento di mettermi in mezzo a quella situazione.
      Io purtroppo sono cosciente da anni che esistano genitori che si comportino in quel modo (a partire dai miei nonni materni), e mi ritengo fortunata che i miei suoceri abbiano ben diviso la figura di mia madre e me, continuandomi a ripetere che sono pronti a darmi una mano al limite delle loro possibilità. Sono anche fortunata per il mio ragazzo, che anche lui ha ben distinto le due figure, sapendo bene che esistono ragazzi che, davanti a queste situazioni, se ne vanno (e mi successe).

  3. Praticamente tua madre ha ripetuto quel che fu fatto a lei: cioè metterti alle strette per scegliere. Lei a quel tempo scelse tuo padre, sbagliando in qualche modo, anche se io sono del parere che se i suoi non avessero così accelerato i tempi, e proibito la loro relazione, magari questa si sarebbe risolta da sola prima di arrivare a quel che è successo. Chissà perché in alcuni casi si riprova a fare la stessa cosa che si è subita. Un po’ come quei bambini che violentati da piccoli da grandi a loro volta diventano violentatori. Proprio loro che hanno sofferto così tanto e che sanno ciò che infliggono.
    Io dal mio punto di vista credo che sarebbe sbagliato sia andare dal tuo ragazzo (così come fece lei a suo tempo) sia stare con tua madre. Mi piacerebbe per te l’indipendenza e poter andare a vivere da sola. Ma mi sembra che ciò sia impossibile, sia perché non lavori, sia perché devi ancora finire gli studi. In ultimo quel prenderti i soldi è stato un gesto orribile. MI spiace ma non sono d’accordo con Maria, io non vedo amore nella madre di Alexandra, ma solo voler trattenere una figlia non solo per impedirle di sbagliare ma soprattutto per egoismo. La madre di Alexandra è chiaramente malata, e non credo che un abbraccio e darle amore servirebbe a guarire una mente che sta male. Se infatti stesse bene, non le avrebbe tolto i soldi, né userebbe modi così coercitivi con la sua unica figlia. Vorrei suggerirti comunque cara Alexandra di essere obiettiva, di non farti influenzare troppo dal tuo ragazzo, che per quanto conosci non è abbastanza, in quanto vive lontano e vi vedete troppo poco. Si sono 4 anni, ma forse se parliamo di frequentazione vera, alla fine si può ridurre a un anno? Inoltre non ti consiglio affatto di andare a vivere dalla sua famiglia. Primo perché siete troppo giovani, poi ci sono i suoceri di mezzo, e tu saresti alla fine dipendente da loro. Mai mettersi in una situazione simile. Cadresti dalla padella (tua madre) alla brace (la famiglia del tuo ragazzo).
    Immagino che tu non possa chiedere niente a tuo padre immagino. Insomma la tua situazione non è bella e sinceramente non trovo soluzioni. Posso solo dirti di non cedere al tuo fidanzato ma nemmeno a tua madre. Forse parlando un po’ con tua madre, dicendole di non comportarsi esattamente come fecero i suoi genitori a suo tempo, magari qualche cosa la ottieni. Prova a dirle che non hai assolutamente intenzione di sposarti ma solo di laurearti e che la relazione con il tuo ragazzo non è definitiva, e che vuoi, proprio per l’esperienza che lei ha vissuto, andare con i piedi di piombo e non accelerare le cose. Forse così se ti vede ferma nelle tue scelte, se vede che non ti fai influenzare nè dal tuo ragazzo e né da lei, ma vuoi avere il controllo del tua vita magari ti ascolta. Forse non funzionerà ma come si dice: tentare non nuoce.

    • Grazie Dani per il tuo parere, che corrisponde molto a quello che in molti mi dicono. La mia non è una situazione facile. Non nascondo che io ho il terrore di commettere il suo errore. Il fatto è che, riflettendo con un po’ più di calma, sono arrivata alla conclusione che questa situazione si sarebbe creata a prescindere, ma con la mia scelta post laurea (lei vorrebbe che facessi dopo la laurea un tipo di percorso che però io non desidero, che va in cotrasto sia con le mie capacità che con i miei interessi, ma per lei la strada da prendere è quella… per il “prestigio sociale”, e ritorniamo sulla prima premessa…).
      Come scrissi nella riposta sopra, con il suo gesto dei soldi ha sminuito così tanto il rapporto che ho con lei da quello affettivo a quello di ricatto economico. Fare quello che lei dice o addio a tutto… A questo punto mi ritengo forse fortunata di avere il mio fidanzato e la sua famiglia pronti a darmi una mano, perchè se sono costretta da mia madre ad andarmene di casa prima della laurea e di quasiasi obbiettivo per arrivare all’indipendeza, ho purtroppo bisogno di una mano iniziale per trovarmi un lavoro, oltre a cercare un appartamento in affitto anche con coinquilini. Purtroppo ho bisogno di una mano, mio padre non me la darà, e se mia madre persiste in questo modo, non ho molta altra scelta. Mia madre andandosene ha chiuso i rapporti con la sua famiglia e quella di mio padre ci voltò le spalle nel giorno dell’abbandono.
      Purtroppo la soluzione di “parlarle” non è più possibile, non dopo così tanti anni nel provarci e dopo aver visto il suo ultimo gesto ignobile. Non accetta pareri diversi dai suoi, non ascolta discorsi che non condivide e spesso non fa nemmeno finire il discorso che attacca verbalmente oppure ti lascia parlare ma poi ti parla alle spalle. (e per quest’ultima cosa ho fatto diverse digure di mer*a, oltre a perdere delle amicizie)
      Vorrei tanto evitare, non mi entusiasma perdere un’altro genitore, ma piano piano si sta raggiungendo un punto di non ritorno, e purtroppo prima della laurea a mio parere, per quanto ci speri di sbagliare per una volta. Vorrei fare la cosa migliore, ma mi sembra di capire, più ci penso, che purtroppo non dipenderà esclusivamente da me.
      Dovrò accettare le cose così come accadranno, e agire di conseguenza per il mio bene.

  4. Ammetto che quando ho letto nella premessa espressioni come “famiglia borghese” e “umili origini” ero tentata a chiudere. Nel 2018 parlare con quei termini e avere questi preconcetti medievali credo sia inopportuno. Comunque, a parte questo mio appunto, non penso sia una bella cosa chiudere con tua madre, magari lei ha solo te e le faresti del male.
    Ma, questo non vuol dire che tu debba subire comportamenti fuori luogo, come prendere soldi dai tuoi risparmi. Hai 24 anni, i tuoi soldi che hai da parte non dovresti farli gestire da tua madre. Anche se per gli studi i tuoi ti stanno ancora dando una mano, com’é normale che sia se ne hanno la possibilità, i tuoi risparmi dovrebbero essere gestiti solo da te.
    Parli già di “suoceri” e rapporti con le famiglie, ma forse dovreste viverla un po’ per conto vostro la relazione, altrimenti qualsiasi litigio o incomprensione ha una risonanza spropositata. Io ti sconsiglierei di andartene col tuo ragazzo, facendoti aiutare dai suoi genitori. Cioè, a vivere con lui puoi andarci, ma tu devi prima trovare una tua stabilità e indipendenza economica.
    Non so, magari prova a fare qualche lavoretto, se non lo fai già, per poter prendere una stanza in affitto per continuare i tuoi studi, mantenendo un rapporto con i tuoi genitori.
    In questo modo, tua madre si abituerà a non averti sempre sotto controllo e tu acquisterai una tua maggiore libertà, che renderà più facile anche la tua storia d’amore.
    Per fare progetti insieme al tuo lui, devi avere una base solida, devi poter contare solo su te stessa, non puoi iniziare una convivenza o appoggiarti alla sua famiglia, solo per un “capriccio”. Non dico questo perché altrimenti perderesti l’aiuto economico della tua famiglia, ma per te stessa.
    Anche se andassi via di casa e trovassi un lavoro per sostenerti, dovresti comunque avere modo di raggiungere quei titoli che ti eri prefissata. Lo devi fare per te, per la tua dignità, prendendo proprio come insegnamento la storia di tua madre che, lasciata dal marito, si è trovata senza nulla.

    • Condivido in pieno quello che scrive Anita ma mi permetto di aggiungere solo di stare più vicino a tua madre perché lei soffre molto più di te e da molti più anni… Tu sai perché. Non era così prima ma è diventata una donna acida perché in cattività in quanto ha sofferto troppo e quella di tuo padre è una ferita ancora troppo aperta che le ha segnato la vita questo perché non ha saputo perdonarlo né ha trovato chi la aiutasse in questo accettando dopo anni la situazione! Lei ora odia il sesso maschile perché è piena di risentimento e rabbia ancora verso tuo padre. Avrebbe bisogno di fare psicoterapia o più semplicemente avvicinarsi a Dio entrando in gruppi parrocchiali. Solo così potrà raggiungere quell’equilibrio psicologico che le darà la forza di lasciarsi il passato alle spalle e vivere il presente serenamente tanto da avere occhi per qualche uomo a cui può interessare e rifarsi una vita.
      Credo infatti che solo rifacendosi una vita tua madre cambierà totalmente e avrà occhi giusti per guardare anche te e chieder perdono anche a te. Ora non è lei credimi ma solo una donna che grida un dolore più grande di lei… una donna SOLA anche se non le manca nulla. Le mancano di fatti quelle cose che con i soldi NON si possono comprare: amore… amicizia vera.
      Ecco cerca di darle tu queste cose… Lei ti ama non sa solo dimostrartelo nel modo giusto ma se la abbandoni anche tu credo che per lei succeda l’irreparabile e non so se arrivi a compiere qualche gesto per farsi del male. Parlale… cerca di esserle amica. Non scendere al suo livello… Ora quando rientra corri ad abbracciarla… buttale le braccia al collo e chiedile perdono per non aver capito il suo dolore in tanti anni… dille che la ami e che potrà contare sempre su di te… la stupirai è disarmerai… solo dopo aprile il tuo cuore con tutti i tuoi timori e vedrai che vi si apriranno altri ed Alti orizzonti tali per cui sarà lei ad aiutarti a trovare la soluzione migliore mentre piangerete insieme di dolore e di gioia per esservi ritrovate!!!

      • Inanzitutto vi ringrazio entrambe per i vostri pareri, siete le uniche che mi hanno dato pareri e consigli completamente diversi rispetto a chi mi conosce. Del resto era quello che volevo: pareri da estranei, che forse analizzano la cosa con molta più oggettività. Che mi dessero da riflettere su aspetti diversi.
        Parto prima a precisare una cosa ad Anita: so bene che i termini che ho usato sono di altri tempi, e purtroppo è così che sono stata cresciuta. Era una cosa necessaria per poter far intuire chi erano i miei genitori e, sopratutto, la famiglia di mio padre. Io ho poi avuto la fortuna di cominciare a muovermi da sola, scoprendo che poi la realtà era un’altra… finendo molte volte a pensare che quella della mia famiglia è una realtà che non condivido e non mi appartiene.
        Ritornando al discorso, so bene che economicamente parlando non mi è mai mancato nulla e nemmeno mi manca… ma a livello umanitario sicuramente mi è mancato molto. Del resto avevo solo 7 anni quando mio padre se ne andò e anche la famiglia di mio padre ci voltò le spalle. Non sono la prima e nè sarò l’ultima, purtroppo.
        Definisco mia madre una donna straordinaria per quello che ha fatto negli anni a seguire, ma uno psicologo non glielo ha tolto nessuno. I termini che ho utilizzato, infatti, non erano campati per aria. Solo il termine sociopatia è stata una mia deduzione nata negli anni avvenire, perchè, Maria, non sei l’unica ad avermi consigliato di darle amore… ma, per quanto lei apprezzasse il gesto sul momento, non è mai cambiata anzi a modo suo è peggiorata, a tal punto che smise la terapia perchè i pareri dello psicologo erano in netto contrasto con i suoi. Col tempo poi si è rifatta, per quello che le permetteva l’età, una vita… ma cova troppa rabbia e questo non l’ha fatta cambiare.
        Ritornando su di me, dopo 17 anni dall’abbandono le mie braccia cadono e smetto di parlare alla luce degli ultimi avvenimenti. Purtroppo mia madre è diventata quello che vi ho descritto, ma avevo fiducia nella donna che mi aveva cresciuto. La cosa dei soldi, errore mio che ho dato troppa fiducia, però ha spezzato qualcosa. Volontariamente o no, mia madre mi ha lasciato un avvertimento: se non fai quello che ti dico ti tolgo tutto, mettendo il legame che ho con lei come un legame puramente economico.
        Il mio messaggio, credo di averlo scritto nella parte finale, però metteva però in rilievo la possibilità che mia madre mi possa mettere davanti a una scelta/minaccia: o lei e l’agio economico, o il mio ragazzo e partire da zero, con forse ritrovarmi anche dei casini legali da parte di mia madre. E semmai lo farà, la mia scelta sarà la seconda opzione, perchè una madre non dovrebbe mai fare una cosa del genere a un figlio a mio parere, penso di non meritarmelo visti anche i 17 anni che abbiamo vissuto cercando di farci forza, e non come alcuni miei coetanei che non studiano e nè lavorano e vivono sgozzando i soldi ai genitori. Anita il mio non è un capriccio di una quindicenne arrabbiata, e mi sento in difficoltà proprio per questo possbile scenario, e vorrei evitarlo. Vorrei evitare di scegliere tra la mia relazione, ancora oggi molto solida, e mia madre, nonostante le numerose offese e aggressioni verbali negli anni. E non so cosa fare per far avverare questo, sapendo bene che non dipende esclusivamente da me, ma anche da lei.

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