L’amore (sbagliato) ai tempi del Covid

Ero sicuro che l’avrei trovata antipatica quando la conobbi, l’avevo già vista nei corridoi della scuola, mai un saluto, mai un sorriso, bella! Troppo bella! Un angelo disceso in terra a ricordarmi che Dio c’è, e ci ama tutti ma SPOSATA! Così giovane e già sposata, forse troppo giovane non era, ero io ad averla scambiata per una studentessa, ma lei era un’insegnante! Donna estremamente interessante, ma antipatica, SPOSATA! e forse proprio per questo antipatica! Non la sopportavo perché non avrei mai potuto essere al suo fianco, questo accadeva alla fine del 2018.
Passarono lenti quei mesi di scuola restanti e troppo in fretta invece passò l’estate, troppo velocemente per trovarmi entusiasta all’inizio del nuovo anno. Non mi andava affatto un altro anno in quella scuola, a badare a giovani selvaggi e ancora meno entusiasmo ebbi quando seppi che Lei, sarebbe stata la coordinatrice di classe!

No, non era affatto antipatica! Era una delle persone più affabili che avessi mai conosciuto, trovammo in fretta un feeling! Un feeling fatto di battute, citazioni, sorrisi, strizzate d’occhio, complimenti ricambiati, un comprendersi che andava oltre il normale! Purtroppo, ci si incontrava solo un’ora la settimana in classe, la terza ora del martedì, ma spesso ci si incontrava lungo i corridoi, dove cercavo di farmi trovare il più spesso possibile… “Che cosa mi sta succedendo?” mi chiesi. Non avevo il coraggio di confessare nemmeno a me stesso che mi ero innamorato di una donna di tredici anni più giovane e per di più sposata e residente in un’altra città! Non era più soltanto l’oggetto di alcune mie fantasie erotiche, avevo scoperto la donna ideale I miei stessi gusti, le mie stesse scelte etiche, l’entusiasmo per le medesime letture! Ma c’era dell’altro: questa meravigliosa creatura mi aveva regalato l’entusiasmo per il lavoro, la voglia di alzarmi alle 5,40 del mattino e un immenso affetto per i nostri studenti!

L’ultimo giorno lavorativo di dicembre, prima delle vacanze di natale, ero dispiaciuto di smettere, avrei voluto lavorare ancora, per stare con lei, e lei quel giorno mi salutò mandandomi tre baci con la mano. Riposai per quindici giorni e spesso le pensai. Il 7 gennaio, la incrociai fuori dai bagni degli insegnanti (luogo in cui spesso ci eravamo incrociati, una volta le avevo pure detto ironicamente: “Non possiamo continuare a vederci così!”), quel 7 gennaio, lei mi vide, e dalla fila di persone che attendevano il proprio turno, allargò le braccia in segno di abbraccio con un sorriso ampio e con un grido di entusiasmo! Ci rivedemmo alla terza ora in classe e restammo a parlare del periodo appena trascorso, restai molto attento a ciò che diceva: mai una parola su suo marito, ma sempre e solo sui genitori che era stata a trovare, privacy o crisi?
Non feci in tempo a saperlo, ci incontrammo soltanto per altre sette lezioni (spesso in quel periodo tra concorsi e aggiornamenti, marcava visita nei sabati o nei lunedì) ma il gusto per la citazione, per la battuta, per la strizzata d’occhio, non si affievoliva, anzi. Venerdì 21 febbraio, tentai di offrirle un caffè alle macchinette, ma con sguardo stanco e dolce mi sorrise: “Grazie, la prossima volta, adesso sono stanchissima, vado a casa!”.

Ebbi la spiacevolissima sensazione, in quel momento, di perderla! e qui credo che la storia prenda una piega lievemente sovrannaturale, io mi ritengo uno scettico e se qualcuno, fosse anche mia madre, mi raccontasse questi particolari che vado a narrare, gli darei del pazzo e non gli crederei, eppure sentivo che non l’avrei vista per molto tempo. il giorno successivo era assente, e domenica 23 arrivò la brutta notizia: “Scuole chiuse per una settimana EMERGENZA CORONAVIRUS”, per un attimo la terra mi mancò sotto i piedi. Non fu la paura del contagio, al quale sono risultato negativo da un recente tampone, non fu la paura dello stipendio mancato, la paura era solo quella di non rivederla più, paura che si rilevò tutt’altro che insensata. Pochi giorni dopo sognai che era rimasta incinta, ovviamente non di ma quando mai i sogni sono realtà? .e quando mai una sensazione dettata più che altro da un sentimento si rivela giusta? MAI! e invece la scuola ci è venuta incontro, le ore di didattica online, le video-lezioni..

Abbiamo avuto modo di parlare diverse volte, ma mai faccia a faccia, di persona, sempre con uno schermo in mezzo alle nostre vite. Oggi, finalmente, a esami di Stato finiti, ho avuto modo di incontrarla nella sua città, per un caffè e due chiacchiere al bar, l’emozione era infinita, ma anche la paura era forte, la paura di ricevere una brutta notizia e puntualmente è arrivata: in mezzo a tante piacevoli chiacchiere, mi ha detto che è incinta dai tempi della seconda settimana di pandemia! Ecco cos’era quel ventre un po’ più pronunciato del solito, non aveva messo su qualche chilo durante il coprifuoco c’è una nuova creatura in arrivo! Il mondo mi crolla addosso, amo questa donna, ma ora so che non potrà mai avverarsi quel sogno che in questi mesi mi ha dato la forza di andare avanti, posso solo augurarle tanta felicità, e farmi da parte!

da: Amico Fragile

7 Commenti

  1. Amico Fragile non ci crederai ma ho vissuto la stessa cosa che è capitata a te, con qualche piccola differenza. Vorrei chiederti delle cose, è possibile sentirci in privato?

  2. Davvero una bella lettera, scritta con cuore e sentimento. Anch’io ho vissuto recentemente un caso simile al tuo, con la sola differenza che io ho avuto la possibilità di dichiararmi. E’ andata male e purtroppo per alcuni mesi mi sono illuso, credevo che lei potesse ricambiare i miei sentimenti e anche altre persone che ci conoscono mi dicevano, in confidenza, che secondo loro c’erano ottime possibilità che ci mettessimo insieme. L’illusione ha reso più cocente il dolore. Quando il mio sogno non si è realizzato ho sofferto tantissimo e ancora adesso soffro. Non riesco a dimenticarla, e il tempo non cancella nulla. Quindi ti capisco, e capisco ogni singola parola che hai scritto. Posso solo dirti che ti sono vicino, come ogni persona che sa cosa provi adesso. Non ci sono consolazioni, non c’è nulla e nessuno che possa colmare il vuoto che si crea. Nulla. Ma occorre andare avanti, malgrado tutto. In bocca al lupo caro amico.

  3. Dalla tua storia emerge un unico grande rimorso, almeno questo è quello che avrei vissuto al tuo posto.
    Perché non gli hai parlato del tuo interesse? Perché non gli hai detto che la sognavi?
    Capisco, mi dirai che era sposata, ma almeno saresti stato sincero e chissà….

    • Gliene avrei parlato sicuramente se non fossimo rimasti inaspettatamente lontani, cercavo solo il modo e il momento per parlargliene… purtroppo è arrivata, inaspettata, l’emergenza.

  4. Qui c’entra poco il covid, c’entra un amore che probabilmente è stato sin dall’inizio a senso unico, e si sa, a volte questi amori possono essere più intensi di quelli vissuti.
    E’ bello però leggere le tue parole, la profondità dei tuoi sentimenti, sicuramente troverai un amore che ti permetterà di vivere nella realtà quello che adesso è solo nell’immaginario

    • Sicuramente attribuisco al Covid colpe in più di quelle che ha, e dirò di più: se ciò fosse accaduto comunque, indipendentemente dal lockdown, probabilmente avrei sofferto anche di più, avrei visto lo sviluppo della vicenda e avrei sofferto anche di più, ma mettiamo che questo figlio in arrivo sia frutto proprio del “momento” in cui ci siamo trovati tutti chiusi in casa..
      Ecco che torno a maledire chi ha permesso tutto ciò (anche se c’era ben poca scelta), NON mi interessa in questo momento sapere che troverò un ALTRO amore che mi permetta di vivere nella realtà ciò che ho solo sognato. era lei la donna al cui fianco volevo vivere, non un’altra! Nessun’altra prima di lei mi aveva mai dato le stesse sensazioni!
      Lei non era quella persona con cui dovevo discutere anche il colore di una puntina da disegno! Certo, avevamo anche tante divergenze, ma sempre nel rispetto l’una dell’altro, nonché una certa ammirazione reciproca per come sapevamo essere “forti nelle nostre posizioni”. Ho avuto fidanzate con le quali non era possibile avere un’opinione differente, Claudia sapeva accettare e ti invitava a ragionare sulla sua posizione, non troverò mai un’altra come lei!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.