La paura di rimanere solo

Salve a tutti, è da un po’ che non frequento il vostro sito ma qualche anno fa l’ho trovato davvero di conforto e molto utile.
E sono di nuovo qui, per raccontarvi la mia storia.

Sono un ragazzo di 27 anni, vengo da un paesello, mi considero molto razionale e riflessivo, all’università ho avuto la possibilità di conoscere e frequentare diverse ragazze, ma ho avuto solo due storie importanti (anche se brevi) a 22 e 24 anni, che credo mi abbiano fatto maturare molto.

Ora è da circa 3 anni che sono single, i primi anni ero anche contento, l’indipendenza mi ha consentito di coltivare passioni e interessi molto forti, in particolare, il mondo della musica (ho studiato al conservatorio), il mondo dell’arte e dei libri in generale. Inoltre, ho sempre praticato sport di vario tipo, principalmente individuali che mi hanno aiutato a tenermi in forma, sia sul piano fisico che psicologico.

Posso ritenermi una persona orgogliosa e determinata, nel corso delle mie esperienze ho completato diversi obiettivi, dagli studi in ingegneria ad un buon lavoro in una delle case automobilistiche più prestigiose al mondo. Prendo molto di più in media rispetto ai miei coetanei e questo – grazie anche alla mia passione per il mondo finanziario – mi ha permesso di comprarmi diversi beni materiali, tra auto, moto, diversi strumenti musicali di valore e quadri d’epoca.

Nonostante ciò vivo ancora a casa dei miei genitori mentre vedo coetanei che vanno a convivere / fanno figli. Ho pensato più volte di andare a vivere da solo, ma passare dalla vita tranquilla di campagna, con una casa di quasi 1000 m^2 alla vita in un appartamento di città con 50 m^2 mi costringerebbe a rinunciare a diverse passioni, per tempo, spazio e soldi. Preferirei trovare una ragazza qui vicino e mettere radici in una casa di medie dimensioni.

Negli ultimi anni ho provato a frequentare diverse persone, ma tendo ad essere molto selettivo, con il risultato di rimanere perennemente solo. In altri casi invece, ricevo due di picche. Negli ultimi periodi ho anche perso l’interesse per delle semplici storielle “mordi e fuggi”.
Vorrei tanto fidanzarmi seriamente, ma faccio fatica. Inoltre vedo che tutti i miei coetanei sono fidanzati, il cerchio si ristringe, le amicizie si chiudono e il risultato di questo scenario è che crescono le mie risorse “materiali” in questa casa enorme ma non investo forse sulla parte più importante della mia vita. La situazione che stiamo poi vivendo non aiuta di certo, e le varie limitazioni che siamo costretti a rispettare ci blindano in una gabbia di vetro.

Ho quindi provato anche varie app di dating, che considero ormai non “l’ultima sponda”, ma la vera unica alternativa a questo mio personale contesto, vista anche la situazione in socio-economica generale. Spero sia una cosa passeggera, perché nel frattempo sono passati 3 anni e non riesco a venirne fuori.

da: Hans

3 Commenti

  1. Prima di tutto ti consiglio se veramente vuoi farti una storia seria è di “abbandonare” il nido. Fatti una tua casa, che sia in affitto o di proprietà poco cambia. L’importante è che con il gentil sesso tu ti faccia vedere indipendente e pronto a farti una vita tua.
    Sembra, ma ci guardano molto anche se non lo dicono.

    • Ciao Dave, grazie per la risposta.
      Condivido il tuo pensiero, in effetti mi accorgo anche io, soprattutto nelle ultime frequentazioni che ho avuto. Casa è sinonimo di indipendenza e trasmette fiducia e maturità. Aggiungo che vale anche il viceversa, ragazze della mia età che vivono ancora con i genitori preferirei evitare, in linea di massima.

      Mi chiedo solo se ne valga la pena, pagare 600€/mese (almeno) per poi essere ancora più soli … (come alcuni miei coetanei.)
      Certo è vero che se poi vivi da solo non torni più indietro… (sperimentato per breve tempo).

      • Ciao!
        È passato un pó di tempo dalla tua pubblicazione..
        Solo per dirti ciò che scrivi mi colpisce.
        Sicuramente l’incertezza generale inficia sulla stabilità di noi giovani, colpiti anche nei nostri progetti per il futuro.
        In molti frangenti la mia storia è simile alla tua. Ciò che quindi mi ripeto in questo periodo è “osare, osare sempre”. Nella vita “professionale” un pó l’ho fatto, in quella del cuore..beh non sarei qui a leggere né a scrivere un commento che verrà disperso chissà dove.
        Detto ciò, un caro saluto
        E.

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