Io, lui e lei

Ciao a tutti, ho deciso di scrivere la mia storia oggi perché ho bisogno di risposte e non so più dove trovarle. Sono reduce da una storia con un ragazzo (a mio avviso) fortemente immaturo e questa cosa mi ha distrutto da un punto di vista psicologico.
Cercherò quindi di sintetizzare questo calvario il più possibile.

Il ragazzo in questione (F.) era mio amico, ci siamo avvicinati dopo la mia prima vera delusione d’amore. In lui avevo trovato conforto, un parere maschile e la forza di chiudere con il passato (lui sosteneva infatti che, una volta che qualcosa finisce, è finito per sempre). Ci ritrovavamo spesso da soli a parlare, a confrontarci e dopo alcuni mesi scatta un bacio. Ora potreste dire: “stava andando tutto bene!” ma il vero problema è che c’era una terza persona tra di noi (M.).

La persona in questione (anch’essa riavvicinatasi dopo la mia rottura) era una vecchia fiamma con cui avevo condiviso una relazione di pochi mesi.. mi piaceva, sembravamo in sintonia.. ma purtroppo la figura di R. (colui che mi ha spezzato il cuore) era troppo forte e quindi decisi di lasciarlo per tornare da lui.

Ai tempi ero ancora una ragazzina, più immatura di oggi e non mi rendevo conto fino in fondo cosa significasse ferire qualcuno. Tutto questo quindi, per spiegare il background entro il quale io e F. eravamo inseriti.
In breve, sembravano esserci mille problemi: io non ero ancora pronta per una relazione (essendo uscita da poco da un periodo in cui ero veramente a terra) mentre lui sembrava subito volere tutto, soprattutto sul piano fisico.. R. e io avevamo avuto un attimo di debolezza (un bacio) e io mi sentivo in parte legata a lui (che forse era un “porto sicuro” in quel momento per me) e in più dubitavo che F. potesse essere preso così tanto da subito, senza conoscermi davvero. Ero terrorizzata all’idea di un’altra delusione.

Inizia così il tira e molla tra me e F. : ci vedevamo ma lui non mi cercava mai, avevamo momenti di forte feeling ma senza concludere in niente di concreto. Alternavamo momento in cui ancora ci parlavamo come amici ad altri in cui ricadevamo in qualcosa di più.
Il tempo passa e anche il passato di F. comincia a venire a galla: ragazzo estremamente orgoglioso, sostenitore dell’idea di non cercare le donne perché “vanno trattate male per tenersele a se”.. ho subito pensato: “allora facevo bene a dubitare!”. F. non aveva mai avuto storie “normali”, era una persona che faticava a fidarsi, raccontava spesso e volentieri bugie e aveva tradito quasi tutte le sue ex. La priorità erano gli amici e l’essere spensierato.

Dal momento che però, anche io sentivo di aver sbagliato avendo introdotto la figura di R., tendevo a giustificarlo se mi feriva (spesso perché non dosava le parole)  e in modo masochista, l’interesse verso F. cresceva. Nulla con R. era sfociato nel concreto e dentro di me tendevo a vedere F. come me, una persona sola che aveva solo bisogno di capire come ci si sente quando qualcuno ti vuole davvero bene.
Premetto che sono una persona abbastanza insicura… chi mi vede da fuori sostiene che non mi manchi nulla, ciò nonostante tendo sempre a colpevolizzarmi e sentirmi responsabile di ciò che mi succede.
Dopo che F. prova ad allontanarsi (stanco del fantasma di R.) decido quindi di mollare tutto il resto per provare a stare con lui. Parlo con R. a cuore aperto per far sì che F. sapesse che ci tenevo davvero.

All’inizio non era facile… avevo paura che F. potesse sparire da un giorno all’altro, che mi usasse per il puro fine fisico o che mi prendesse in giro, ma ho continuato ad alti e bassi per la mia strada finché un giorno, in un momento in cui mi sentivo tranquilla, torna la ragazza di cui sosteneva di essere stato innamorato in passato.

La ragazza in questione è più piccola di 4 anni.. dedita alle apparenze. I due non avevano mai avuto una storia ma si trascinavano un rapporto di amore/odio da altrettanti anni: nonostante questo, F. sosteneva che fosse l’unica che avesse mai amato. La ragazza, che tornava quando lui era fidanzato per poi sparire di nuovo,  evidentemente aveva necessità di mettersi in mezzo al nostro rapporto che comunque non era rose e fiori. La prima apparizione è stata dopo due mesi.. lei gli diceva che io lo limitavo e lo avevo cambiato e F. per mostrargli il contrario, le aveva dato corda. Non era successo niente di concreto, F. era tornato da me scusandosi e io avevo deciso di perdonarlo.

Il nostro rapporto continua.. sempre poco affetto e rapporto più che altro fisico. Le uscite erano poche e la voglia di costruire di lui ancora meno. La relazione aveva poco di “classico” ma, essendo lui stato sempre così con tutte, mi convincevo che forse quello era il suo modo di voler bene.
Io invece avevo paura di muovermi per non farlo arrabbiare, vivevo con l’ansia di sbagliare mentre lui sembrava spensierato.

Dopo mesi in cui continuavo a scoprire che lui si era sentito con lei (senza mai leggere un messaggio), dopo che gli amici mi raccontavano cose di cui non ero a conoscenza e dopo che lui l’aveva invitata a una festa (e non aveva invitato me) decido di chiudere con F. portata all’esasperazione.  F. mi piaceva, tanto, ma non capivo perché dicesse di aver sbagliato, di tenerci a me, di essere bambino e rendermene conto, per poi rifare le stesse cose.

Durante la rottura, F. ha ribadito più volte che la ragazza in questione non c’entrava nulla con noi (lei era pressante, motivo di molti litigi, amava mettersi in mezzo, creare incomprensioni ma lui non l’aveva mai allontanata seriamente) e che inoltre era immatura e “in quei momento” (sottolineo) non ci sarebbe mai tornato.

Passiamo mesi senza sentirci, io distrutta mi chiedo cosa possa aver sbagliato (poiché mi ero annullata per lui) e infine cerco di andare avanti. Non potevo ricercarlo.. non ero sicura dei suoi sentimenti per me e spaventata dalla figura di lei.
F. torna, una sera, preso da un attacco di gelosia, dice che gli manco e che tutto poteva essere diverso. Ci baciamo, io sento il cuore a mille. Lui ribadisce che l’altra  è una bambina ma che non è pronto per avere una relazione più matura con me e che ha paura. Io gli do un ultimatum, non me la sento di ricominciare.. “se mi lasci andare ora mi hai perso per sempre”, mi abbraccia forte con qualche lacrima e mi lascia andare. Oggi, ogni tanto, chiede di me.


Come prosegue la cosa? Dopo quasi un anno dalla nostra separazione, penso proprio che i due, invece, si stiano frequentando: lui sembra aver soppresso per anni un amore ora ritrovato ma io penso che nessuno dei due abbia avuto qualcosa in questo tempo che li abbia fatti crescere.  Mi chiedo: perché fare questo a una tua amica? Perché sputare sul piatto dove sai di tornare a mangiare? Perché, se si amano davvero, non hanno mai concretizzato niente? E soprattutto, cosa provava F. per me secondo voi?Grazie a chi risponderà.

da: Francesca

3 Commenti

  1. Mi auguro tu lo abbia mandato a quel paese, ma davvero ti andava bene di frequentare uno che appena giravi l’occhio nn evitava a fare i cavoli e comodi suoi con un’altra? Ti diceva che era una bambina certo, ma nel mentre chissà come se la beavano e ridevano anche di te. Povero l’altro ragazzo, che si è trovato fregato da questi inciuci!

  2. per compensare la prolissità del post, sarò breve.
    F.= Narcisista
    TU= Masochista
    R.= bravo ragazzo che la prende nel culo.
    F. da te non vuole niente . Tu, da te stessa, cosa vuoi?

  3. Ti poni troppe domande a cui credo non sia così importante rispondere, dovresti viceversa chiedere perchè dopo tutto quello che è successo dopo un anno ci stai pensando ancora.
    Lascia stare il passato che ha caratterizzato ciascuno di voi, una volta che avete approfondito la vostra conoscenza tu volevi viverti un rapporto d’amore, chi aveva dubbi era lui.
    Con l’altra non era mai finita, forse nemmeno mai iniziata, ma ciò che conta è che lui ha fatto una scelta e quella scelta non sei tu.
    Tu non hai sbagliato nulla,tu hai seguito il suo cuore, lui non sa quello che vuole, se tu sei indecisa lui lo p molto di più.
    Un consiglio da amica, dimenticalo. non ti merita, non perdere un altro giorno nel pensiero di quello che poteva essere.

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