Doppia vita, soffro sempre

Eravamo compagni di classe al Liceo, non lo avevo mai notato particolarmente se non per la sua esuberanza ed il suo riuscire sempre a farmi ridere ed eravamo amici, buoni amici. Io fidanzata, a Dicembre parto per Parigi con il mio ragazzo sicura più che mai del nostro amore (che durava da ben 2 anni), passiamo un viaggio bellissimo nel quale mi sembra di non poter desiderare qualcosa di meglio se non lui, anche se a volte cado nel triste pensiero che lui mi spenga e che avrei bisogno di una persona più “viva” al mio fianco. Torniamo dal viaggio e si pone il problema di Capodanno “Che facciamo?”, dopo diverse proposte decidiamo di passarlo divisi: io con i miei amici e lui con i suoi. Decido di passare il 31 sera a casa del mio compagno di classe (nonchè amico) insieme ad altre ragazzi e ragazze, alcuni miei cari amici ed altri meno. La serata scorre veloce, non so, forse la mia incoscienza dovuta all’età fa si che io beva troppo e tra un ballo e l’altro, tra una risata ed un abbraccio, io ed il mio compagno di classe ci baciamo a lungo e passiamo la notte insieme.

Da subito me ne sono pentita moltissimo, mi odiavo, avrei voluto con una doccia lavare via tutto lo schifo che provavo verso me stessa. Decido di non dire il tutto al mio ragazzo ma il rapporto (gravato da un pesante segreto come questo) inizia a logorarsi, siamo nervosi, discutiamo, lui mi dà per scontata ed io ricado nelle braccia del mio compagno di classe ed inizio una relazione clandestina con lui, lui si innamora di me ed io sebbene senta una forte attrazione mentale e fisica nei suoi confronti NON credo che sia quel tipo di persona in grado di farmi perdere la testa, lui mi piace ma non riesco a lasciare il mio ragazzo per lui, mi sento ancora innamorata e speranzosa che mi possa amare come vorrei… dunque, tronco i rapporti con “l’amante”. Passa un po’ di tempo e le cose con il mio ragazzo peggiorano, stressato è privo di ogni tipo di attenzione nei miei confronti ed io soffro, non so stare sola e non mi amo quindi, vergognosamente, ricado nelle braccia dell’altro ragazzo e da marzo fino a più o meno ottobre intrattengo come una “doppia vita”. Sto male, vomito, ho sempre i nervi a mille, questa cosa mi logora e mi sento male, non mi riconosco guardandomi allo specchio. Io, una ragazza conosciuta per la sua fermezza, serietà ed onestà che sceglie ogni giorno una situazione orrenda per la sua incapacità di scegliere!

Durante questi mesi di “doppia vita” il mio ragazzo non ha mai scoperto nulla, NIENTE (proprio per la sua scarsa presenza nella mia vita) e più volte ho ripetuto al ragazzo di classe di non amarlo, che non era lui NONOSTANTE TUTTO la mia persona. A Settembre ho realizzato di non amare il mio ragazzo, non lo amavo neanche prima e probabilmente volevo aggrapparmi a lui per paura di rimanere sola, non appena ho deciso di lasciarlo e di mettermi con il ragazzo che per tanto tempo si era sentito solo un ripiego, LUI mi dice che i miei comportamenti hanno parlato per me, che non sono giusta per lui, che prova ancora qualcosa per me ma ha un’altra che lo prende e che spegnerà questa fiamma. Io, addolorata ed INCAPACE DI STARE SOLA, sono tornata dal mio ex ma vivo malissimo, mi manca da morire la persona che per tanto tempo ho messo in secondo piano e sono consapevole di stare con una persona che non amo e questa cosa mi spegne ogni giorno. Non c’è cura e non so trovare coraggio. Sono passati quasi 2 anni ed anche i rimorsi di coscienza per non avergli detto ciò che ho fatto si fanno sentire. Non so come lasciarlo, ho sofferto tanto per una storia pregressa e da lì mi è difficile prendere decisioni per la mia vita. Come ho potuto fare questo? Perchè? Cosa posso fare per tornare a VIVERE senza questo macigno tutti i giorni sullo stomaco? Mi odio e vorrei sapermi perdonare, a distanza di 2 anni non riesco ancora a farlo.

da: Laura

8 Commenti

  1. Laura considera che alla fine della giostra non c’è che la morte (Olè).
    Ergo, se dobbiamo necessariamente morire tutti (chi prima e chi dopo)…che cavolo te ne frega della paura di stare sola?
    Morirai sola come tutti, quindi impara anche a vivere da sola. È un’esperienza bellissima stare bene da sole.
    Provaci…

  2. Beh non era tuo padre, ma tua madre ad averti abbandonato (ci avevo azzeccato che era una persona importante che ti aveva abbandonata da piccola). E questo segna anche se poi una famiglia l’hai avuta. Sono contenta che hai deciso di farti aiutare. Vedrai che la tua vita cambierà e di rimando anche le persone che si relazioneranno con te.

  3. Marco sono perfettamente consapevole di quanto non sia giusto giocare con la vita degli altri e con i sentimenti altrui, ne sono talmente consapevole che per la mia incapacità di decidere ho sofferto IO in primis, perchè sogno ed ho sognato una vita diversa e mi sono sempre ritrovata ad essere schiava di me stessa e delle mie paure, paure apparentemente ingiustificate visti i miei 23 anni ma che trovano fondamento ANCHE (per rispondere a Daniela) nell’abbandono da parte di mia mamma quand’ero molto piccola, sono cresciuta con la compagna di mio padre che per me è davvero una MAMMA al 100% ma da bambina ho sofferto comunque molto per questa situazione, mi sono trasferita da Bruxelles in Italia (mio padre ha lavorato per diversi anni all’estero) e qui ho ricominciato da capo, a soli 5 anni, nell’età in cui avrei dovuto conoscere la gioia e la spensieratezza più assoluti ho conosciuto il dolore dell’assenza, il male che si sperimenta quando qualcuno va via perchè “non è pronto ad essere una buona mamma.” Ragazzi, è sempre tanto facile giudicare gli altri che oggettivamente in certe situazioni si comportano male (come me) ma c’è tanto dietro ed è per questo che penso mi affiderò ad un bravo psicologo per uscirne, per imparare ad avere più confidenza in me stessa ed a scegliere ciò che meglio per me non solo in base alle scelte degli altri. Sottolinerei che nella vita, a parte questo pesante trauma, non mi è mai mancato niente, nè stabilità familiare-economica, nè una bella famiglia, nè tantomeno le soddisfazioni personali in ambito universitario.. tuttavia, puoi avere anche tutto APPARENTEMENTE ma se dentro muori e sei schiava di te stessa comunque non sei serena, non vivi bene.

  4. Ma che razza di risposta e’ “sono sola”!!!!!! E quindi che intendi fare, rovinarti la vita e rovinarla anche a sto ragazzo (che sarà anche mancante nel rapporto… ma se non ti sta bene lo lasci, non lo incorni!!!)! Della tua vita fai ciò che vuoi, ma non permetterti di giocare con la vita degli altri come se le persone fossero giocattoli. Non si gioca con i sentimenti e la vita degli altri, MAI!

  5. Vedi Laura già dalla tua storia si capisce che tu non sei mai stata da sola. Avere una storia seria dai 13 ai 16 è abbastanza strano. Insomma a quell’età si prendono cotte e ci si prende e ci lascia piuttosto facilmente. Non perché non si ami, ma perché spesso si provano amori profondi che però durano poco. E lasciarsi a 16 anni per quanto doloroso non è la fine del mondo. Già da come ti esprimi sembra ancora che tu porti rancore per quel ragazzo. Tu dici tra le altre cose
    “…probabilmente ha rotto qualcosa dentro me semplicemente decidendo per se stesso.”
    Vorrei farti notare che quando una persona lascia, decide sempre per se stessa. E razionalmente se non si ama più è meglio lasciare che continuare a mentire e tenere legata a sé una persona che non si vuole più accanto. Quindi quel ragazzo ha fatto bene. Non è colpa sua se non ti voleva più bene. Era sicuramente giovane e a quell’età si fanno esperienze. Difficilmente si sposa la persona con cui ci si è messi a 13 anni.
    Davvero non sei la sola sulla terra a essere stata lasciata, ma questo fatto non può averti segnato così tanto se non ci fosse qualcosa nella tua vita che comunque ti fa avere il terrore di rimanere sola. Magari tuo padre ha lasciato tua madre quando eri piccola? Ho detto così qualcosa a casaccio ma ci sono problematiche che solo con un buon psicologo puoi risolvere.

  6. Perchè sono sola Daniela, per una serie di situazioni ad oggi ho solo una buona amica ed il mio ragazzo ed è triste per la mia giovane età. Ho cambiato 3 scuole durante il periodo del Liceo e questo ha fatto si che non mi creassi un gruppo di amici stabile su cui contare. Apprezzo tanto le tue parole perchè rispecchiano esattamente le riflessioni che io stessa mi sono fatta, ho bisogno di qualcuno che arrivi a toccare certi tasti dentro me per aiutarmi a capire dal punto di vista decisionale/emotivo COSA davvero non va, da cosa dipende il mio comportarmi in certi modi e conseguentemente soffrirne (e non poco). L’età che ho penso sia sufficiente per iniziare a capire cosa si vuole e saper scegliere ed ho bisogno di qualcuno che mi insegni che più che rimanere in balia delle situazioni e della vita devo semplicemente prenderle in mano e saperle affrontare, altrimenti mi farò sempre male! Spero davvero di riuscire a mettere in pratica questi buoni propositi con l’aiuto giusto. Un ruolo essenziale l’ha giocato l’aver avuto una storia seria dai 13 ai 16 anni e mezzo, nonostante siano passati anni e la giovane età lo amavo molto ed è stata dura superare la sua assenza (mi ha lasciata), probabilmente ha rotto qualcosa dentro me semplicemente decidendo per se stesso.

    • e niente.
      Se non risolvi i problemi che hai con te stessa , manderai a quel paese tutte le relazioni in cui ti ritroverai.

      PS: non ami il tuo attuale ragazzo. Cerchi solo un appiglio sicuro per compensare la tua paura di rimanere sola.

  7. Mi domando come una persona giovane come te possa aver paura di rimanere sola. Davvero hai problemi se stai rovinando la tua vita e quella degli altri per non saper prendere decisioni. E’ ovvio che il consiglio che ti si può dare è uno solo: lascia questo ragazzo che non ami, per te, per lui. Non è giusto che tu lo abbia tradito, non è giusto che tu lo usi come una ciambella di salvataggio per non cadere nel mare della solitudine. E comunque ti consiglierei un buon psicologo. Per capire perché hai queste paure, perché sei così indecisa, perché per vivere ti devi sempre e comunque appoggiare a qualcuno, anche se comunque questa persona rimane marginalmente nella tua vita (passare il capodanno ognuno con i propri amici è un sintomo di quando eravate distanti). Perché andare avanti così non ti fa bene. E non fa bene nemmeno per chi ha la sfortuna (scusa la parola) di averti al suo fianco.
    Ribadisco che è la tua vita, che dovresti sapere quel che vuoi e chi non vuoi e saper scegliere. Non rimanere statica in un limbo dove non sei felice tu e non fai essere felici gli altri.
    Davvero ti consiglio di farti aiutare.

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